Gestire le relazioni con le famiglie

 Introduzione

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La chiave per stabilire e portare avanti relazioni efficaci con le famiglie consiste nel rispondere in maniera costruttiva ai loro bisogni.
Un modo funzionale per affrontare questo compito consiste nell’aiutare il genitore nell’affinare le sue capacità e le sue competenze per migliorare la sua relazione con i figli.

Una teoria che può essere utile a riguardo, è la teoria degli stili parentali di Baumrind, sviluppata da Diana Baumrind nel 1970. Lei ha condotto un largo studio sulle interazioni genitori-figli in ambiente domestico. Secondo la sua teoria gli stili genitoriali si possono ricondurre a quattro stili e le differenze tra i vari stili influenzano il funzionamento sociale, emotivo e cognitivo del bambino.

Quattro stili parentali

Baumrind ritiene che ci siano quattro stili nell’interazione genitori-figli:

  • Stile Autoritario
  • Stile Permissivo-Indulgente
  • Stile Autorevole
  • Stile Trascurante/di Rifiuto

Ognuno dei quattro stili dipende dal modo in cui si combinano due importanti dimensioni:

  • permissività/severità (relativamente al grado di controllo esercitato dai genitori sui figli)
  • sollecitudine/ostilità (relativamente alla valenza affettiva dei genitori) (Maccoby e Martin, 1983).

Stile Autoritario

Il genitore Autoritario tende a definire regole rigide di comportamento, richiede obbedienza senza fornire spiegazioni o mediazioni e usa strategie come punire il figlio togliendogli la sua approvazione o il suo affetto se non si attiene alle regole. Raramente sollecitano l’opinione del bambino impedendo lo sviluppo di qualsiasi forma di dialogo. Non apprezzano o mostrano piacere per i risultati ottenuti. Questi genitori tendono ad utilizzare punizioni fisiche o insulti verbali al fine di ottenere il comportanto desiderato. Non dimostrano affetto e possono apparire distanti emotivamente dai figli. I bambini con genitori autoritari, generalmente si comportano bene, ma tendono ad essere fragili ed ansiosi; tendono a conformarsi al volere degli altri e raramente ricoprono ruoli da leader.

Stile Permissivo-Indulgente

I genitori Permissivi ed indulgenti sono traboccanti di affetto. Questi genitori sono molto affettuosi ma tendono a non impostare limiti e non sono in grado di mantenere una posizione di diniego, cedendo sempre alle richieste dei figli, anche quando la sicurezza degli stessi potrebbe essere a rischio. I genitori Permissivo-Indulgenti tendono a richiedere poco al figlio, in termini di maturità e prestazioni e raramente ci sono conseguenze per un comportamento sbagliato. I figli di genitori permissivi hanno spesso problemi a controllare i loro impulsi; possono restare immaturi e riluttanti ad assumersi responsabilità per tutta la vita.

Lo stile Autorevole

I genitori autorevoli definiscono in modo chiaro le regole e le loro aspettative nei confronti dei figli ed esercitano responsabilmente un costante controllo nei loro confronti con l’uso di tecniche non punitive, promuovono il rispetto delle regole e la disciplina basata sul ragionamento. Stimolano i loro figli a prendere decisioni ed imparare dai propri errori, incoraggiando la comunicazione e gli scambi verbali, rispettando le opinioni e riconoscendo i desideri dei loro bambini. La relazione che si instaura è caratterizzata da un affetto manifestato in modo caldo e intenso, da molto dialogo e senso di protezione e di rispetto che viene trasmesso al bambino.

Lo stile autorevole è considerato lo stile genitoriale “ideale” , i bambini possiederanno alti livelli di fiducia in se stessi ed autostima, saranno socialmente responsabili, indipendenti ed orientati al raggiungimento dei risultati (secondo education.com).

Stile Trascurante/di Rifiuto

Lo stile Trascurante/di Rifiuto, si contraddistingue per il disimpegno sia sul fronte del controllo che su quello affettivo. Questi genitori non sono né affettuosi né severi, non guidano né controllano le attività dei bambini, non forniscono un sostegno ma si limitano ad offrire pochi strumenti di comprensione e regole sociali. I figli di genitori che adottano uno stile genitoriale Stile Trascurante/di Rifiuto tendono ad avere scarsi livelli di funzionalità nelle varie aree (affettiva, emozionale, sociale). Mostrano scarsi risultati scolastici, in particolare alle scuole superiori e tendono ad avere comportamenti violenti o criminali, oppure a mostrare tratti depressivi.

Stili Parentali e conseguenze sui figli:

Stile Autoritario

  • Tratto caratteriale ansioso, introverso e infelice
  • Scarsa capacità di reazione alla frustrazione (le ragazze tendono a rinunciare e i ragazzi tendono a diventare ostili). Scarsa autostima e iniziativa
  • Vanno bene a scuola (comparabili a quelli dei figli di genitori Autorevoli)
  • Difficilmente vengono coinvolti in attività antisociali (ad esempio droga, alcool, vandalismo, bande, comportamenti criminali)

Stile Autorevole

  • Tratto caratteriale vivace e felice
  • Sicuri di sé e della propria capacità di riuscire
  • Buona capacità di auto-regolazione emotiva
  • Buone capacità sociali
  • Mostrano in modo meno rigido i tratti tipici del proprio (ad esempio i ragazzi sono più sensibili e le ragazze sono più indipendenti della media)

Stile Permissivo-Indulgente

  • Scarsa capacità di auto-regolazione emotiva
  • Mostrano ribellione e insolenza se i loro desideri non vengono soddisfatti
  • Scarsa determinazione e perseveranza in presenza di compiti difficili
  • Comportamenti antisociali

Stile Trascurante/di Rifiuto

  • Tratto caratteriale insicuro, depresso o aggressivo
  • Scarso controllo dei propri impulsi ed emozioni
  • Scarsa autostima
  • Tendenza a comportamenti antisociali e violenti
  • Rischio di comportamenti devianti assunzione di droghe e carente interesse per la scuola

Un ulteriore spunto di riflessione da fornire ai genitori consiste nel fornire loro indicazioni sul modo in cui è preferibile ascoltare i propri figli in modo che si sentano incoraggiati a discutere e ad ascoltare. L’acquisizione di competenze legate all’Ascolto Attivo e al Feedback Costruttivo per i genitori, può contribuire in modo significativo non solo a migliorare la relazione genitore-figlio, ma anche all’interazione tra genitore ed insegnante.

Incoraggiamento Positivo

Per ascoltare attivamente dovrete incoraggiare l’interlocutore a parlare, utilizzando un linguaggio corporeo e parole incoraggianti e attente. Specialmente in presenza di incertezze, supportateli con piccoli cenni, annuendo, alzando le sopracciglia mostrando aspettativa e incoraggiamento, l’uso di parole come “certo”, “si” “capisco” ecc.

A volte l’incoraggiamento riesce meglio adottando un ascolto attento silenzioso, che rispetta le pause senza intervenire, perché lascia il tempo e lo spazio all’interlocutore di trovare le parole per esprimersi. Se mostrano uno sfogo emotivo, accettate il loro stato senza criticarlo (ad esempio dicendo “su, non piangere”, che spesso significa “il tuo pianto mi infastidisce”). Se una persona scoppia a piangere, di solito la cosa migliore è quella di consentirgli di esprimere il suo sentimento attraverso il pianto.

Ascolto Attivo

L’Ascolto Attivo prevede di prestare attenzione a cosa una persona sta dicendo, mostrando interesse per quello che ha da dire.

L’opposto dell’Ascolto Attivo è l’ascolto disattento o distratto, nel quale non si dedica il dovuto interesse a quello che l’interlocutore sta dicendo.

Ascolto Totale

Rogers and Farson (1979) descrivono l’ascolto attivo come “un importante strada che porta al cambiamento nelle persone”. Per questo raccomandano tre attività:

  • Ascolto globale: Prestare attenzione sia ai contenuti che alle emozioni sottostanti.
  • Rispondere alle emozioni: A volte il messaggio si trova nelle emozioni e non nel contenuto. In questo caso dovete essere in grado di rispondere al messaggio emozionale.
  • Attenzione ai vari tipi di comunicazione: Non tutti i tipi di comunicazione usano le parole, fate attenzione ai messaggi non verbali.

Riflessione

Quando Riflettete su ciò che avete sentito da un’altra persona, state dimostrando che avete Ascoltato quello che la persona ha voluto comunicare. Durante la riflessione dovete essere in grado di mettere a fuoco e legare tra loro i messaggi chiave che avete recepito.

Potete riflettere sui dati, sui fatti e sulle emozioni. Queste ultime sono le più difficili da leggere, ma sono più potenti per via del legame che viene creato con l’altra persona, in quanto implicano empatia e preoccupazione.

Riformulare

Provare a riformulare con parole vostre quello che avete percepito, non significa semplicemente ripetere, ma interpretare, parafrasare e riassumere i concetti espressi.

Verificare se si ha compreso correttamente

Quando una persona vi dice qualcosa, anche se prestate la massima attenzione, potreste comunque aver capito male o aver perso un tassello importante. Può essere utile, riassumere il concetto, così come lo avete capito, aggiungendo una frase che permette di assicurarsi di aver interpretato correttamente il pensiero del vostro interlocutore:

Quindi, se ho capito bene, secondo te… è giusto?

Questo metodo fa in modo che il vostro interlocutore senta di avere il controllo sul dialogo.

Mostrate rispetto

Come Rogers e Farson sottolineano, “Benchè sia molto difficile convincere qualcuno che lo rispettate dicendoglielo, sarà molto più disposto a credervi se glielo dimostrerete … Ascoltarli è uno dei modi migliori!”

Come parlare ai genitori quando la situazione è problematica

Talvolta gli insegnanti si trovano genitori che mostrano atteggiamenti negativi, nelle seguenti situazioni:

  • Genitori arrabbiati o sulla difensiva
  • Genitori spaventati da una problematica che riguarda il figlio
  • Genitori che si lamentano o pretendono qualcosa dall’insegnante
  • Genitori che mettono in dubbio la competenza dell’insegnante

In questi casi i genitori agiscono spinti dal loro atteggiamento protettivo nei confronti dei figli, c’è un grande coinvolgimento emotivo e gli insegnanti rischiano di trovarsi in una situazione difficile che li spinge a giustificare e spiegare le proprie decisioni, comportamenti o metodi educativi. O, peggio ancora, si approcciano in modo difensivo ed iniziano una discussione che facilmente porta all’irrigidimento delle posizioni, a discapito del bene del bambino.

Cosa possiamo fare?

  • Essere amichevoli; Non mostrarsi eccessivamente seri; Accoglierli apertamente, sorridere e mantenere un’attitudine rilassata.
  • Informateli: lo scopo è quello di far loro sapere la problematica, condividere il vostro punto di vista in modo che possa essere utile ad affrontare la situazione; siate sicuri.
  • Attenetevi ai fatti; spiegate loro precisamente ciò che è accaduto.
  • Attenzione al tono che usate: è un errore comune da parte di insegnanti infastiditi da una situazione dire “Che cosa avete intenzione di fare?”. Questo non è utile.
  • Siate diretti, comunicate la verità dei fatti. E’ il linguaggio più produttivo se volete ottenere un effetto.
  • Spiegate la situazione in cui vi trovate e chiedete la loro collaborazione per risolverla.
  • Dimostrate che avete fiducia in loro e nella possibilità di risolvere il problema collaborando.

 Attività

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Titolo: Gruppo di Genitori

Obiettivi: Fornire strumenti per migliorare il rapporto tra genitori e figli

Aiutate i genitori a riflettere sul loro stile parentale e sull’influenza che questo ha sullo sviluppo dei bambini. Discutete con loro quali siano gli stili più efficaci e fornite spunti di riflessione che possano aiutarli, con l’ascolto attivo, a migliorare il rapporto con i loro figli.

Spunti di riflessione:

  • Spiegate i diversi stili parentali al gruppo. Lasciate che riflettano sul loro stile, fornendo una lista dei vari stili parentali, come supporto.
  • Suggerite al gruppo di riflettere e di discutere come i vari stili parentali influenzino lo sviluppo del bambino.
  • Introducete i concetti di Ascolto Attivo e organizzate una sessione a coppie per mettere in pratica il concetto.
  • Create un ambiente scolastico e strutture che favoriscano il coinvolgimento attivo delle famiglie.
  • Fornite alle famiglie un elenco di obiettivi e capacità che i bambini devono imparare a padroneggiare.
  • Invitate le famiglie a condividere le loro speranze ed i loro dubbi riguardo ai bambini e create assieme a loro una lista degli obiettivi formativi che la classe deve raggiungere.

Altre idee per migliorare il rapporto scuola-famiglia

  • Coinvolgete i genitori in alcune attività della classe (ad esempio “la giornata del lavoro” in cui i genitori spiegano che lavoro fanno e i bambini possono far domande).
  • Invitate i genitori a tenere dimostrazioni o lezioni su abilità specifiche che hanno (ad esempio un papà può insegnare “come fare la pizza”, una mamma giornalista può tenere un “pomeriggio di storie: laboratorio di scrittura creativa per genitori e figli insieme”
  • Create un sito di classe con uno spazio per i genitori

Materiale: Risorse per registrare o annotare il materiale generato dalla discussione.
Un’aula scolastica utilizzabile per le attività che coinvolgono i genitori.

 Case studies

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Una scuola a misura di famiglia

Il primo caso che vi presentiamo riguarda una nuova concezione di scuola, appena aperta in una zona socialmente deprivata, con un alto numero di bambini in situazioni a rischio di emarginazione, a causa dell’estreme difficoltà economiche e sociali di tali famiglie. Vi è anche una scuola materna con 43 posti a tempo pieno, unica realtà del genere nel quartiere. La scuola è specializzata nell’Educazione Emotiva. Essa contribuisce a migliorare le condizioni della comunità offrendo uno sportello di ascolto per bambini e famiglie. Il servizio è disponibile in sede ed è legato alle attività della scuola materna. Grazie alla partnership con i servizi sociali e familiari, lo sportello può offrire alle famiglie una serie di servizi di alto livello. Per poter soddisfare la richiesta della comunità, la scuola ha 11 classi di scuola Primaria, i relativi insegnanti a tempo pieno, due persone dedicate alla segreteria, tre insegnanti di sostegno, uno psicologo, un servizio mensa gratuito e alcuni docenti dedicati all’insegnamento di materie specifiche. C’è una sala giochi, con tubi e altre strutture ludiche, proiettori, specchi, cuscini, illuminazione speciale, pavimento luminoso e dispositivi per l’aromaterapia. In più ci sono CD per favorire il rilassamento, dispositivi sonori per simulare la pioggia, ed arredi come sedie, divani, tavolini da disporre in base alle varie attività. La scuola promuove varie attività per promuovere in maniera olistica lo sviluppo socio-emozionale dei bambini.

Queste attività includono una stanza con luci soffuse, musica rilassante ed arredi morbidi dove i bambini possono sentirsi rilassarsi e sentirsi protetti e coccolati. Un servizio dedicato offre sessioni di terapia ludica e creativa per i bambini in situazioni difficili; un “libro dei pensieri” consente ai bambini di esprimere le loro emozioni, che verranno discusse in modo anonimo durante attività di gruppo. Dopo pranzo i bambini possono beneficiare della ricreazione, durante la quale verranno diffuse musiche rilassanti, scelte dagli stessi bambini.
La scuola promuove il coinvolgimento dei genitori, attraverso un’unità chiamata “Supporto alle Famiglie” che lavora in stretta collaborazione con i genitori per organizzare eventi sociali, laboratori con diverse tematiche e corsi dedicati alle famiglie. Il coinvolgimento attivo dei genitori in questo tipo di attività ha migliorato in modo significativo le relazioni scuola-famiglia, creando un ambiente aperto e positivo.

Per coinvolgere un piccolo gruppo di genitori identificati dai servizi sociali come “difficili da coinvolgere”, è stato sperimentato un approccio che prevedeva un incontro a cadenza settimanale, per la durata di 5 settimane, in presenza di un facilitatore. I genitori hanno riferito che, in seguito a quest’attività, i rapporti con i loro figli sono migliorati. Anche gli insegnanti hanno notato un miglioramento nella comunicazione con le famiglie. In particolare i contrasti insegnanti-famiglie si sono dimezzati. Gli incontri hanno contribuito alla costruzione di un clima di fiducia nell’istituzione scolastica e di conseguenza tra gli insegnanti, rendendo i genitori più sereni e rilassati.

Spunti di Riflessione:

  • Che tipo di problema si trova ad affrontare l’istituto scolastico descritto nel caso di studio?
  • In che modo utilizzano le risorse disponibili per migliorare le relazioni con le famiglie?
  • Chi può essere ritenuto responsabile del raggiungimento degli obiettivi?
  • Sarebbe possibile attuare un sistema simile nella vostra scuola?
  • Chi dovrebbe essere coinvolto nel processo?
  • La dirigenza della vostra scuola sarebbe aperta ad una soluzione simile?

“Mio figlio non farebbe mai una cosa del genere”

Una dirigente racconta “Sono stata insegnante per 12 anni e recentemente sono diventata dirigente. Per tutta la mia carriera professionale ho dovuto gestire genitori aggressivi. Nella maggior parte dei casi in cui mi sono trovata a raccontare un fatto spiacevole che riguardasse il loro prezioso angioletto, immediatamente i genitori mi hanno attaccata con frasi tipo ‘Come fa a sapere che è stato lui?’ ‘Mio figlio non farebbe mai una cosa del genere!’ ‘ Sicuramente sarà stato quel bambino, il figlio di…”. Pensate che il loro bambino possa portare sul pulman di scuola un’arma pericolosa? Di chi sarà la colpa? Naturalmente del conducente dell’autobus!

Ieri era colpa dell’insegnante quando un ragazzino ha rubato dei soldi dallo zaino di un compagno. Non è mai colpa dei loro figli!

Spunti di riflessione:

  • Come si dovrebbe comportare un insegnante con questo tipo di genitori?
  • Che suggerimenti dareste all’insegnante?
  • Quali sono le modalità per gestire al meglio una situazione di questo tipo?
  • Come pensi che si comporteranno i genitori in risposta?

Potreste ipotizzare una strategia per iniziare un dialogo produttivo con questi genitori?